Vuole ricostruire le origini della civiltà mineraria zolfifera della sua città, ritorna con nostalgia ai suoi ricordi d'infanzia, trova la collaborazione dell'amministrazione comunale e realizza un monumento ai minatori per rendere loro omaggio per il lavoro duro e faticoso che ha dato tante illusioni economiche e che è stato artefice anche di gravi tragedie nelle miniere. Artefice dell'iniziativa importante e di grande valenza sociale, lo scultore Vincenzo Chiazza che ha trovato il sostegno del comune agrigentino di Cianciana: insieme daranno vita a una manifestazione che vedrà la collocazione del monumento dedicato ai minatori all'interno dell'ampia villa comunale della cittadina. Si tratta di un'opera artistica costituita da due elementi: una grande figura femminile in marmo, che rappresenta la Sicilia dalle cui viscere veniva estratto lo zolfo e ben quattro personaggi maschili, in bronzo, che vogliono rappresentare i lavoratori delle miniere, dall'operaio semplice al picconiere, dal giovane, il "caruso" allo zolfataio durante una pausa del pranzo. "L'opera è quasi completata - dichiara l'artista Vincenzo Chiazza, sessant'anni oggi e rappresenta un atto di amore, di storia e di cultura nei confronti di oltre 1500 zolfatai che per oltre sessant'anni hanno lavorato sodo, al buio, nelle quindici miniere ubicate nel territorio ciancianese. Sono quelle delle contrade "Falconera", "Passarello", "Ciniè" e "Passo di Sciacca" che sono state chiuse alla fine degli anni cinquanta quando produrre zolfo in Sicilia era diventata un'impresa antieconomica per via della concorrenza degli USA", Eugenio Giannone storico e ricercatore locale, sta realizzando per l'occasione un apposito opuscolo divulgativo.
Enzo Minio