"Amo raccontare quello che sento lasciandomi ispirare, di volta in volta, dalla fantasia e dalla pietra che ho davanti, sempre diversa, unica, anche quando sembra simile alle altre".
Vincenzo Chiazza, 52 anni, scultore e pittore di Cianciana, provincia di Agrigento, ha dedicato una vita allo studio e alla ricerca dei materiali e delle forme, ispirandosi ai maestri classici e contemporanei. Racconta: "Il lavoro artigianale e la creazione manuale mi hanno attratto sin da bambino. Ricordo la falegnameria del mio paese, la curiosità per chi sapeva plasmare e trasformare, l'ammirazione per chi era capace di estrarre forme nuove dalla materia".
Chiazza è sposato e ha due figli: Nina. 22 anni, che frequenta la facoltà di Economia e Commercio ed Emanuel, 19 anni, perito industriale. La moglie, Teresa, è stata la sua prima "modella". Vincenzo si è diplomato all'istituto d'arte di Sciacca. Nel 1965 ha conosciuto lo scultore Francesco Messina. Dice: "è stato un maestro: osservava i miei lavori e mi dava consigli preziosi". Nel '70 Chiazza si è trasferito a Torino per lavorare alla Sirio (Sicurezza industriale della Fiat), senza però trascurare la sua grande passione. Ha aperto uno studio e partecipato a numerose mostre personali e collettive.
Dalle sue mani nascono opere affascinanti e misteriose. Confida l'autore: "Ho iniziato a modellare la creta in un laboratorio artigianale di Cianciana. Poi mi sono dedicato al ritratto classico, ho raffigurato la famiglia e alcuni amici. Frequentando le associazioni culturali e la promotrice delle Belle Arti ho avuto l'opportunità di migliorarmi. Dal genere figurativo sono passato a forme essenziali, influenzato da correnti d'avanguardia come l'astrattismo e il cubismo, mi sono concentrato su linee sinuose e levigate, opere semplici ma colme di significati".
Gesso, bronzo e legno sono i materiali che usa con più frequenza nella sua bottega. Dall'ispirazione e dal lavoro paziente nascono maternità, nudi di donna e personaggi mitologici. "Egli si sforza, non tanto di fare il ritratto simile ad ogni costo, ma di cogliere il carattere e la psicologia del soggetto", hanno scritto alcuni autorevoli critici come Angelo Mistrangelo e Renzo Guasco.
Ed è proprio questa l'intenzione di Vincenzo Chiazza: stimolare l'interesse del pubblico, lasciando alla sensibilità di ciascuno il compito di leggere tra le forme, per scoprire i sentimenti dell'autore e la segreta interiorità di ogni scultura.

Emanuela Chiappero

Vincenzo Chiazza